giovedì 20 dicembre 2012

Abbacchio dei Maya

Per l'oramai fatidico appuntamento con la fine del mondo prevista dai Maya, vi propongo un'idea semplice, gustosa ed originale. Bisogna essere tuttavia amanti dell'abbacchio ed apprezzarne il sapore tipico della carne caprina. La ricetta si chiama Abbacchio dei Maya e devo dire che, vista la preparazione, è assolutamente poco salutare, ma tanto se arriva la fine del mondo cosa importa se il colesterolo esplode o il fegato si spappola? Meglio godere gli ultimi istanti assaporando una prelibatezza. Mettete allora a soffriggere uno spicchio d'aglio in olio d'oliva extravergine, poi adagiatevi i pezzi d'abbacchio. Bagnare ogni tanto con un goccio di Brandy e lasciare sfumare. Coprire con un coperchio per favorire la cottura della carne. Quando questa comincia ad imbrunire possiamo aggiungere la curcuma ed il peperoncino macinato, tutto in generose quantità, irrorando ancora il tutto con il Brandy. Quando la carne risulterà golosamente crogiolata possiamo salare abbondantemente ed impiattare. Assaggiate pure, sarete sicuramente d'accordo che questa è una pietanza da fine del mondo!!!

L'abbacchio dei Maya

domenica 9 dicembre 2012

Polenta con le spuntature

E così, dopo l'autunno, arriva irrimediabilmente l'inverno, e porta con sè freddo e pioggia. E cosa c'è di meglio della polenta condita con il sugo delle spuntature di maiale? E' una pietanza semplice da preparare, con un  sapore sublime che scalda il cuore e ti inebria di aromi antichi. 



In una pentola mettiamo a soffriggere la cipolla, poi vi aggiungiamo le spuntature e qualche salsiccia, pepiamo, saliamo e lasciamo cuocere per almeno un paio di ore a fuoco lento. Prepariamo la polenta, io ho usato la polenta valsugana a cottura rapida, è ottima. Il risultato è stato sublime. Il freddo dell'inverno si è trasformato in un piacere profondo, intenso. Squisita.

giovedì 15 novembre 2012

Zuppa di ceci, orzo e patate.

L'aria d'autunno si fa sempre più fresca, e tornando a casa lo sguardo si posa sopra foglie gialle appena cadute, il giallo mi fa pensare alla calda cremosità di una bella zuppa fumante e muoio dalla voglia di preparare qualcosa di buono. Ho messo a soffriggere  in olio extravergine d'oliva lo scalogno con uno spicchio d'aglio e una manciata di foglie di salvia tagliate sottili. Vi ho rosolato dentro le patate a cubetti, poi ho aggiunto ceci pre-lessati, ho salato e pepato, aggiungendo anche un pizzico di peperoncino in polvere. A parte ho preparato un brodo vegetale che ho poi aggiunto al soffritto, e quando ha ricominciato tutto a sobbollire vi ho unito l'orzo perlato. La cottura è proseguita ancora per circa venticinque minuti, durante i quali ho affettato il guanciale e l'ho soffritto. Quando la zuppa è risultata cotta al punto giusto, mantenendosi liquida ma deliziosamente cremosa, ho preparato il piatto, aggiungendo un filo d'olio a crudo e qualche cubetto di crostini. Il risultato è stato sublime, purtroppo il bis non è stato possibile per tutti...

lunedì 5 novembre 2012

Cacio&Pepe


Spaghetti Cacio&Pepe
Ci sono chef che trascorrono una vita ad assemblare pietanze gustose, ricercate, prelibate e sopraffini; seguono ricette infinite con decine e decine di ingredienti preziosi, si impegnano e danno vita a creazioni culinarie gustosamente meravigliose. Poi c'è chi invece non perde tempo, butta gli spaghetti, li scola grossolanamente, aggiunge pecorino romano, pepe a volontà, manteca e prepara quello che secondo me rappresenta "er mejo" che una cucina possa produrre, i mitici spaghi Cacio&Pepe. Ammirare foto e assaporare con le papille gustative della vostra mente...

martedì 9 ottobre 2012

La felicità per un uomo...





Quando in casa tutto tace, quando una dura giornata di lavoro e di bambinaggio volge al termine, quando il silenzio che rimbomba nelle stanze è quasi assordante per quanto è insolito, allora e solo allora un uomo capisce cos'è la felicità: sedersi a tavola da solo, davanti ad un buon bicchiere di vino rosso e ad un piatto invitante di coda alla vaccinara fumante.

lunedì 1 ottobre 2012

Patate alla mediterranea

Come sempre la bontà di una pietanza trae origine nella semplicità,  e la preparazione di questo piatto è quasi imbarazzante da raccontare tanto è semplice. Prima facciamo bollire le patate e a cottura ultimata procediamo a togliergli la buccia. Poi sbollentiamo in acqua e aceto di vino una manciata di pomodori secchi. Questa operazione servirà ad attenuarne il sapore salato, ammorbidendoli al contempo. Successivamente procediamo a tagliuzzare i pomodori ammorbiditi e ad aggiungerli alle patate. Aggiungiamo infine il sale, l'olio d'oliva extravergine in abbondanza, i capperi sotto sale che avremo preventivamente risciacquato, l'origano, una spolverata leggera di pepe ed una manciata di peperoncino. Aggiungiamo alla fine uno spicchio d'aglio tagliato in tre pezzetti. Mescoliamo con energia e lasciamo riposare per una ventina di minuti. La pietanza è pronta ed è davvero squisita.

Patate alla mediterranea

lunedì 24 settembre 2012

Il panino di Mastro Donato


Ingredienti veri
Avrei voluto metterci anche un po' di guanciale, sottraendolo al suo destino griciarolo, ma poi la blasfemia culinaria sarebbe divampata con veemenza eccessiva, ed allora ho preferito rispettare la ricetta di un tizio americano, un certo Mastro Donato. Gli ingredienti utilizzati sono stati tutti davvero molto semplici, come semplice anche la realizzazione. Eppure questo tizio pare abbia guadagnato una fortuna vendendo questo panino per due soldi. Ma io, rispetto all'americano, ho utilizzato in ordine: pomodori veri, cipolla vera, cetrioli veri, insalata vera, hamburger di chianina, veri, panino americano vero, ketchup e maionese, quest'ultimi apparentemente veri. La preparazione è stata molto semplice, l'unica accortezza è stata quella di cuocere bene gli hamburger, saltare nel loro grasso le cipolle per qualche minuto ed abbrustolire infine il pane nella stessa padella, dopo aver tolto le cipolle. L'assemblaggio un piacere. Il risultato divino, migliore dei fast panini di Mastro Donato.

Hamburger di chianina veri


Il panino di Mastro Donato

sabato 22 settembre 2012

Pizza paprika e curry

Una pizzata come tante altre, una serata tra amici, ne stendo una, due, tre, quattro....fino a perdere il conto delle pizze infornate e sfornate, tutte appetitose e belle da vedere. Mi sono dilettato a trovare condimenti buoni ed originali, e la serata a base di pizza è scivolata via fino all'ultima fetta. Ma l'apoteosi è stata toccata con l'ultimo esemplare, l'ultima versione blasfema di una pizza ormai globalizzata ma non per questo meno accattivante o originale. Pizza speziata al radicchio e pomodorini secchi, una folgorazione culinaria, una proposta nuova e squisita da proporre con semplicità e intraprendenza ai propri ospiti, con la certezza di ricevere gustosi appezzamenti.

Ingredienti per il condimento:
pomodori secchi a pezzetti, radicchio, provola affumicata, mozzarella, cipolla di tropea, una salsiccia, sale, olio, pepe, curry e paprika.



domenica 22 luglio 2012

In attesa della nuova stagione griciarola...


L'inverno è ancora lontano, il caldo impera e rimando con paziente attesa la preparazione di un bel piatto di pasta alla gricia. Intanto non mi faccio mancare il gusto e la passione per il buon cibo e preparo in casa i mitici filei calabresi con il sugo alla 'Nduja.
Il peperoncino si sa, aiuta a combattere il caldo...
     

sabato 11 febbraio 2012

Gnocchi romani alla gricia

Quando ho pensato a questo connubio mi trovavo ospite da amici e stavo mangiando gnocchi alla romana. Erano stati cucinati discretamente, non mi facevano devo dire "impazzire", e mentre cercavo di gustarne il sapore mi venne in mente la possibilità di condirli con lo stesso condimento della pasta alla gricia. Il sapore deciso del pecorino ed il gusto e l'aroma sprigionati dal guanciale gli avrebbero davvero permesso di fare il salto di qualità, passando da una ricetta comune ad una pietanza culinaria epica. E così è stato. Il primo week-end disponibile per dedicarsi un po' alla cucina ha visto nascere questo piatto goloso, divorato velocemente, accompagnato da una birra artigianale scura ghiacciata. Niente male. Chissà quante altre ricette possono essere rielaborate in chiave griciarola....

lunedì 9 gennaio 2012

Ad ogni domenica la sua gricia...

I visitatori di questo blog non pensino assolutamente che il sottoscritto si nutra di gricia anche a colazione. Se così fosse avrei nelle vene tracce di sangue in mezzo al colesterolo. Per fortuna durante la settimana riesco a mangiare sano e leggero (ah ah ah ah...), potendomi permettere allora dei fine settimana di vera baldoria culinaria. Quando arriva la domenica, e fuori l'aria è fredda e pungente, se nella cantinetta scopro un buon vino rosso di corpo e colore intenso, allora penso subito che una bella griciata non ci starebbe male.
Il bello di questa ricetta sta anche nel fatto che la sua realizzazione è relativamente semplice e non richiede chissà quale preparazione in cucina. La qualità degli ingredienti rappresenta da sola la parte più importante per realizzare una gricia come si deve. Il resto è fatto da passione per il gusto e soprattutto dalla fame!!! Quando si prepara una gricia il godimento comincia dall'affettatura del guanciale, continua nel grattuggiare il pecorino, si eleva e sublima durante lo sfriggettio in padella. L'unica abilità richiesta che si apprende con il tempo e con la pratica è la tecnica di assemblaggio di tutti gli ingredienti. La pasta va saltata nella crema di pecorino e lì cotta con l'aggiunta della sua acqua di cottura, il guanciale va aggiunto alla fine, insieme ad altro pecorino e al pepe macinato fresco. Ogni domenica ha una sua ricetta speciale da assaporare e gustare, o almeno così dovrebbe essere. Ogni domenica ha la sua gricia, ogni gricia ha la sua domenica...

domenica 1 gennaio 2012

La Gricia di Capodanno

Finalmente tutto perfetto. Vermicelli trafilati al bronzo, guanciale profumato da iniziare per l'occasione, pepe pronto per essere macinato sui piatti. Ma soprattutto il pecorino. Il solo pensiero di usare il classico pecorino romano per comporre l'opera d'arte griciarola suonava come un'atroce eresia. Quello romano è troppo stagionato, il suo sapore troppo marcato avrebbe dominato la pietanza a danno del guanciale e dell'armonia di un piatto che per essere davvero speciale deve rimanere semplice nella sua culinaria complessità. La pasta alla gricia è un'opera poetica, deve stimolare il palato, quasi accarezzarlo, inebriarlo di sapore ma allo stesso tempo di gusto delicato e sopraffino. E allora non può essere utilizzato il pecorino romano, quello è destinato alla pasta cacio e pepe, che ancorché buonissima è sicuramente un'altra cosa. Oggi abbiamo il pecorino di Amatrice, meno stagionato, molto più delicato, e quindi adatto alla nostra pietanza. Invece dello strutto, come vuole la ricetta originale, mettiamo a crogiolare nel padellone il guanciale con il burro fuso. Quando diviene ben rosolato e croccante lo togliamo dal fuoco. Prepariamo la crema di pecorino con l'aggiunta dell'acqua di pasta presa dallo stesso pentolone dove cuociono i vermicelli. Poi trasferiamo la pasta ancora cruda nel pentolone stesso e procediamo con la cottura, aggiungendo di tanto in tanto un mestolo d'acqua di pasta per favorirne la cottura. Dopo 5 o 6 minuti la pasta cede magicamente l'amido e forma insieme alla crema di pecorino una salsetta bionda dal sapore celestiale. Solo alla fine aggiungiamo il guanciale croccante e ancora pecorino e pepe a pioggia. Il risultato si può difficilmente descrivere, semplicemente e golosamente gustoso. Dopo il primo assaggio tutti i commensali si sono alzati in piedi ad applaudire, in una standing ovation culinaria, tutti a celebrare il gusto e la bontà d'un opera meravigliosa e conviviale, la gricia.